Performance
Dama della Plastica
La plastica è uno dei materiali più inquinanti del nostro pianeta, un veleno che sta lentamente logorando il mondo e la salute dell’uomo senza che questo se ne accorga.Le bottiglie di plastica sono un enorme problema per l’inquinamento globale. Vengono utilizzate una sola volta e poi buttate nel cestino.In media ogni anno nel mondo vengono utilizzate più di 500 miliardi di bottiglie d’acqua che si degradano nell’ambiente in circa1000 anni, per una media di 85 bottiglie all’anno a persona.Queste bottiglie molto spesso non vengono riciclate, viste le difficoltà legate alla separazione dei rifiuti e all’alto costo del processo di smaltimento, e il più delle volte finiscono abbandonate in mare, nelle nostre montagne e nei nostri fiumi, avvelenando e uccidendo annualmente milioni di animali.Negli anni si sono create vere e proprie isole di spazzatura galleggiante – alcune larghe come l’intera Italia – che contengono una grossa percentuale di plastica non degradabile. Uccelli marini e pesci sono sempre più le vittime di questo fenomeno- La reale dimensione del peso che i rifiuti plastici non riciclabili sono per la società sta solo ora iniziando ad essere compresa. Se i nostri comportamenti e abitudini non cambieranno gli effetti negativi della plastica sulla salute umana che sono da anni oggetto di studio di medici e scienziati con risultati sempre più allarmanti , saranno radicalmente insostenibili.Utilizzando un depuratore d’acqua nella tua casa, ufficio o ristorante, hai la possibilità di dire finalmente stop alle migliaia di tonnellate di bottiglie di plastica che ogni anno inquinano il nostro pianeta. Inoltre, eliminando anche la necessità di trasportare per il paese centinaia di carichi di bottiglie, si può ottenere una massiccia riduzione del numero di autocarri sulle nostre strade, a vantaggio dell’aria che respiriamo ogni giorno.L’acqua purificata dai nostri depuratori si traduce immediatamente in meno plastica, meno fatica e più spazio, che a sua volta significa un maggior rispetto per l’ambiente.
Carlotta Castelletti Artista
Scale Gerarchiche
L'opera prende vita da una serie di fatti realmente accaduti nel mondo accademico e aziendale, per portare alla luce i fattori che risultano più significativamente dannosi alla produttività e alla cooperazione, negli ambienti di lavoro.Al di là dei singoli episodi, dall'esperienza personale e dalle mie ricerche, sono stati etichettati i responsabili di alcuni comportamenti con una sorta di ironia sarcastica a denunciare e a contrastare le umiliazioni, le discriminazioni e, in generale, i metodi persecutori ed offensivi che possono verificarsi occasionalmente o sistematicamente nei luoghi di lavoro.Il tipo di linguaggio scelto è volutamente chiaro, diretto ed espressivo a creare una risonanza immediata nell’immaginario. Il luogo di lavoro è una grande palestra di vita che ci porta sempre e inevitabilmente a confrontarci con persone diverse fra loro per carattere, educazione e formazione . I colleghi di lavoro non possono essere scelti ma ci vengono imposti e, se non abbiamo la fortuna di trovarne di affini, il più delle volte li dobbiamo sopportare o, nel peggiore dei casi, subire.
Quello che però differenzia maggiormente i lavoratori fra loro, è la categoria o meglio, l’inquadramento contrattuale di appartenenza che, se più elevato , dà potere nei confronti degli altri.La scalata degli organigrammi spesso non avviene per merito ma per ambizione e raccomandazione e si manifesta attraverso vari atteggiamenti quali, il servilismo e il "lecchinaggio". E’ in questo modo che si formano quelli che volgarmente chiamo " stronzi" e che, a loro volta, ne assumeranno altri creando una sorta di vuoto di civiltà. La stronzaggine è la manifestazione prolungata di atteggiamenti ostili di natura verbale e non, con l’esclusione del contatto fisico.Sovente ci illudiamo di poter redimere e controllare questo sistema ma, commettiamo un grosso errore, perchè alla "stronzaggine" non esiste limite e, posso affermare con certezza, che non esiste assolutamente nessuna procedura di neutralizzazione.Queste personalità autoritarie e distruttive, mancano spesso di capacità proprie, feriscono il prossimo e ne vanno fieri. Li accomuna l'incapacità di controllare la loro aggressività e la tendenza a sminuire i colleghi, i sottoposti e a volte anche i clienti. Il messaggio di questo lavoro è incentrato sul fatto che chi calpesta il prossimo per salire in cima e, una volta arrivato tratta gli altri come falliti, perde la propria umanità e danneggia tutta l'organizzazione in cui lavora.
Generalmente gli stronzi sono persone gratuitamente cattive, offensive, persone che feriscono in modo ottuso e volgare, sono dannosi non soltanto per sé stessi e per i collaboratori, ma anche per le aziende per le quali lavorano. Sono stati scritti centinaia di articoli e saggi su episodi di bullismo o abuso psicologico , prepotenze e inciviltà sul lavoro ma una cosa è certa, per rilevare uno stronzo , il miglior indicatore è quello di osservare la differenza tra il modo in cui tratta con i potenti e il modo in cui tratta con le persone qualunque. La tattica comportamentale è quella di umiliare, ignorare, insultare , accusando gli altri di essere incompetenti, con lo scopo di privare le vittime di autostima e di energia. Inoltre "gli stronzi " tendono ad escludere gli altri dalle piccole occasioni di socializzazione, riducono le comunicazioni a mail, avvelenano tutto l'ambiente lavorativo e spesso, a farne le spese, è la loro stessa reputazione poichè diventano vittime delle loro prevaricazioni. Questo lavoro vuole essere una denuncia e una voce per tutti coloro che hanno subito o stanno subendo questi abusi da parte di superiori o semplici colleghi evidenziando che purtroppo, non esistono leggi adeguate a difendere, tutelare e salvaguardare i lavoratori da quelli che si possono definire veri e propri crimini.
Carlotta Castelletti
Artista Visiva
DAL LATTE AL SANGUE
La realizzazione di questo lavoro è animato da un approccio fortemente "antispecista" nei confronti della vita a sostegno di un pensiero filosofico , politico e culturale che smaschera il più grave errore morale della nostra società, ossia quello di rifiutare un trattamento egualitario agli esseri non umani per ragioni connesse all'assenza di un legame di specie.L'antispecismo ritiene che la capacità di provare dolore e piacere , quindi di sentire sensazioni, di manifestare una volontà e di interagire con l'esterno, non siano prorogative della specie umana.Questo potrebbe comportare una profonda trasformazione tra individui umani e non umani perchè ogni essere senziente possiede diritti esistenziali che dovrebbero essere riconosciuti dall'umanità.Questo lavoro nel suo messaggio si oppone dal causare sofferenza agli animali non umani ed esalta i principi fondamentali dell'umanesimo e dell'utilitarismo sostenuti attraverso le ricerche e i testi scritti dello psicologo Richard D. Ryder e dei filosofi Jeremy Bentham e Peter Singer.Lo scopo è quello di mostrare gli orrori della sperimentazione , degli allevamenti intensivi , dei maltrattamenti , dell'abbandono , della detenzione e delle sevizie, supportate dalla superiorità umana e risvegliare nel mondo intero, la sensibilità nei confronti delle sofferenze e dei diritti degli animali. Per questo secondo me occorre includere gli animali nella sfera morale per farli vivere in libertà e non soffrire inutilmente perchè ucciderli è un danno irreversibile per la salute e l'ambiente
Jiva nel giardino Sat Cit Ananada Vigraha
dove tutto ciò che è contrario alle leggi di questo mondo materiale può succedere
Idealmente questo abito è progettato per esprimere il concetto filosofico racchiuso nelle parole “Sat Cit Ananda Vigraha” che in sanscrito significa “forma eterna piena di conoscenza e felicità” quindi, per un “Giardino spirituale” di tipologia vedica. Il progetto nasce per un vestito che possa manifestare e alludere a elementi religiosi e che suggerisca dunque un legame tra il mondo materiale e quello spirituale, il legame del corpo con l’anima. Un giardino da indossare per rilassarci, pregare, meditare, un rifugio per la crescita personale che porta felicità allo spirito e che dona un senso di pace là dove il mondo esterno spesso non prevede.I materiali naturali impiegati, assumono subito un significato di purezza e portano la natura incontaminata a simboleggiare la creazione divina e la vita di ogni essere che respira ossigeno. Il vestito prende il nome di “Jiva” (Giva) che in sanscrito significa “anima individuale” e ci conduce in un viaggio solitario nel luogo più appartato del nostro essere, un santuario mentale a indicare il nostro albero della vita nascosto. Il progetto richiama l’aldilà e ciò che ancora non si conosce, è una porta , un passaggio nella natura, un indumento che vive e respira di energia del cosmo.Dobbiamo interpretarlo come il mezzo di conoscenza che ogni essere ha a disposizione per trascendere e raggiungere il futuro celeste che lo attende dopo aver lasciato il corpo che ci ospita. L’abito surreale al fine di interpretare un’atmosfera mistica per la conoscenza dell’anima, che trasmetta letizia attraverso la bellezza di tutti gli elementi che lo costituiscono.Una veste venerabile, pura, incontaminata e magica che trasmette tutta la radiosità della luce, libera dalla contaminazione materiale, per un luogo privo di male e d’ignoranza e pieno di conoscenza e amore. Jiva rappresenta appunto l’anima individuale di ognuno di noi.